San Bassano

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Disambiguazione – Se stai cercando il santo di nome Bassano o Bassiano, vedi San Bassiano.
San Bassano
comune
San Bassano – Stemma
San Bassano – Bandiera
San Bassano – Veduta
San Bassano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Cremona
Amministrazione
SindacoGiuseppe Papa (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°14′38″N 9°48′32″E / 45.243889°N 9.808889°E45.243889; 9.808889 (San Bassano)
Altitudine59 m s.l.m.
Superficie13,93 km²
Abitanti2 092[1] (31-12-2021)
Densità150,18 ab./km²
FrazioniFerie
Comuni confinantiCappella Cantone, Castelleone, Formigara, Gombito, Pizzighettone
Altre informazioni
Cod. postale26020
Prefisso0374
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT019088
Cod. catastaleH767
TargaCR
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 389 GG[3]
Nome abitantisanbassanesi
PatronoSan Martino di Tours, San Bassiano
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Bassano
San Bassano
San Bassano – Mappa
San Bassano – Mappa
Posizione del comune di San Bassano nella provincia di Cremona
Sito istituzionale

San Bassano (San Basàn in dialetto sanbassanese) è un comune italiano di 2 092 abitanti[1] della provincia di Cremona in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima attestazione di una presenza umana stabile risale al VI-VII secolo. Si tratta di una necropoli d'epoca tardo romana rinvenuta durante dei lavori di scavo su d'un dosso in località Serragli, poco fuori dal centro abitato. Poco distante corre la Strada Regina, antica via di comunicazione romana che collegava Cremona a Milano: questo fa pensare ad una presenza di popolazioni stanziali già dal periodo romano.

Il paese visse un "periodo d'oro" dopo l'anno 1000. La strada romana faceva sì che il paese fosse punto di passaggio per i pellegrini (che potevano fermarsi nell'ospizio annesso alla chiesetta di San Giacomo, sorto su un preesistente edificio pagano), per i commerci e per gli eserciti che avevano visto nel piccolo centro a ridosso del fiume Serio (che per tutto l'XI secolo attraversò la valle ora del Serio Morto) un ottimo punto per l'attraversamento del corso d'acqua e un centro strategico per il controllo del territorio. Nel 1157 i Consoli del Comune di Cremona concedono al centro i privilegi di borgo franco, secondo solo a Soncino.

In questi anni il paese si dota di una chiesa parrocchiale, dedicata a san Martino di Tours, e di un castello: castello che ospiterà l'imperatrice Beatrice di Borgogna durante l'assedio di Crema del 1159 ad opera del Barbarossa.

Dal XV secolo, col progressivo smantellamento del castello e la relativa perdita d'importanza, il paese segue le travagliate vicende di questa zona d'Italia, col passaggio di numerosi eserciti e il cambio continuo di dominazioni.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Intorno agli anni '60 San Bassano adottò con deliberazione del consiglio comunale uno stemma e un gonfalone i cui colori giallo e rosso vennero ripresi dall'emblema civico della città di Lodi che è una croce rossa in campo dorato, retaggio di una crociata cui la città partecipò. Attraversanti sul bandato d'oro e di rosso sono rappresentati i simboli caratteristici dell'economia locale: un gelso, riferimento all'allevamento del baco da seta un tempo attività fiorente, con una pannocchia di grano e una spiga di frumento.[4] Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Bassano (San Bassano).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dedicata a San Bassiano, è il terzo edificio in ordine di tempo ad aver assunto il titolo di parrocchilale (nel 1591). Edificata a partire dalla metà del XVI secolo, consacrata nel 1621, è stata oggetto di importanti restauri tra il XIX e il XX secolo, che hanno comportato:

  • l'aggiunta delle navate laterali nel 1873 ad opera dell'architetto Carlo Visioli;
  • l'innalzamento della guglia del campanile nel 1908 ad opera dell'ing. Carlo Brovelli;
  • l'allungamento di una campata e la costruzione di una nuova artistica facciata nel 1915 ad opera dell'architetto Abramo Aresi;
  • il posizionamento, nel 1918, del nuovo organo pneumatico Balbiani, ultimo di una serie di organi Inzoli e Serassi.

Nel 1982 è stato posizionato un nuovo concerto di 5 campane opera della Fonderia Capanni di Castelnovo ne'Monti,in provincia di Reggio Emilia.

In questa chiesa avevano sede le Confraternite del SS.Sacramento e della Madonna del Carmelo.

Patrimonio artistico[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa si presenta così come è risultato essere dopo i lavori del XIX secolo fino ai restauri degli anni sessanta. Si articola in tre spaziose navate, che la moderna decorazione ha rivestito salvando solo qualche frammento dell'ornamentazione antica.

Originariamente l'intero presbiterio era impreziosito da un ciclo di affreschi del XVII secolo: al centro si trovava l'Assunta ai cui piedi stava San Bassiano, ai lati erano collocati gli Apostoli e nel catino absidale il paradiso con la SS. Trinità. A seguito di infiltrazioni d'acqua e di un crollo l'apparato decorativo è andato perduto (ad eccezione della parte centrale recentemente restaurata) e tutto il presbiterio è stato ricoperto dalla decorazione otto-novecentesca. Pregevole è l'altare maggiore in marmi policromi eretto nel 1750.

Gli altari laterali sono cinque:

Nell'aula di Sant'Angela è conservato un prezioso Crocifisso ligneo del XVII secolo.

Restauri[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio degli anni sessanta, a seguito di restauri, sono stati alienati parecchi beni appartenenti al patrimonio artistico della chiesa:

  • il pulpito settecentesco;
  • il baldacchino settecentesco in stile rococò in legno dorato, definito dalle cronache "maestoso e meraviglioso";
  • il coro ligneo del 1757;
  • statue e arredi varii.

Chiesa della Beata Vergine del Rosario[modifica | modifica wikitesto]

Sorge in una zona decentrata del paese, nel rione chiamato "Basso Serio", vicino al luogo dove sorgeva il castello. Eretta all'inizio del XV secolo e dedicata a Santa Maria della Natività, nel XVI secolo, per pochi anni, assunse il titolo di parrocchiale a scapito dell'antica chiesa di San Martino. La chiesa ha un'unica navata (in origine erano tre) con due cappelle laterali che ospitano gli altari di Sant'Antonio da Padova, con una pala del XVII secolo, e di San Domenico, con un quadro del XVI secolo raffigurante la Vergine che consegna il Rosario a San Domenico e tutt'attorno i 15 Misteri. Il presbiterio conserva altare maggiore e balaustra in legno del XVIII secolo, il baldacchino, il coro ligneo e una monumentale ancona lignea con le 15 telette dei misteri del Rosario e, al centro, la statua della Vergine.

Sulle pareti erano appesi 5 quadri con le Storie di Santa Teresa d'Avila, ora in restauro. Nella chiesa sono sepolti i genitori e i fratelli di Marco Gerolamo Vida, sanbassanesi.

Aveva qui sede la Confraternita del SS.Rosario.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2019 i cittadini stranieri sono 274[6]. Le comunità più significative sonoː

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il patrono: San Bassiano vescovo, su Comune di San Bassano. URL consultato il 29 novembre 2023.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  6. ^ Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2019, su demo.istat.it. URL consultato il 21 luglio 2020.
  7. ^ Rossella Mungiello, Un gemellaggio all'insegna della storia: firmato il patto di ferro con San Bassano, in Il Cittadino, 15 maggio 2023, p. 2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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